Chè al trarre dei conti la barbarie usata colla famiglia Mortara è quella che innumerevoli famiglie affettuose ed agiate usano con loro stesse e coi proprii nati, quando si risolvono di collocarli in case di educazione; e se differenza vi occorre, essa è solo che queste debbono pagare della loro borsa, laddove per quello è il Santo Padre che ne farà le spese; e pensate se Egli non vorrà altresì provvedere all'avvenire di quel piccolo convertito! Vi sappiam dire che moltissime famiglie toccherebbero il cielo col dito se una somigliante barbarie fosse usata inverso di loro; soprattutto che al fanciullo non è disdetto di mantenere vive coi suoi parenti tutte le attinenze e le relazioni che i collegiali sogliono avere colle rispettive loro famiglie. Sì che, a porvi ben mente, è manifesto che tutte quelle disperazioni e querele e lagrime, coll'eco che loro fanno dai quattro venti i nemici del Pontificato e della Chiesa, non hanno per motivo il figlio sottratto ai genitori, ma sì veramente l'essersi quello già fatto cristiano. Anzi, poichè quella non è gente da pigliarsi molto pensiero di un Cristiano di più o di meno che sia nel mondo, forse il vero motivo del baccano è l'idea agitatrice e rivoltosa che si appiatta sotto codeste lustre, e la quale con foga affannata coglie a volo qualunque occasione si porga da gettare l'onta e la calunnia su tutto ciò che si attiene al Cattolicismo ed a chi n'è il rappresentante vivo sulla terra.
Ma in ogni caso (si dirà) ne resta violato il diritto paterno, essendo manifesto che eziandio il benefizio non può farsi a chi non lo vuole.
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