Non erano scorsi due minuti che il rumore d'una chiave nella toppa dello sportello gli fe' alzare vivamente la testa. Allora si mosse, attraversò il marciapiedi, e curvata la persona, varcò la soglia della piccola apertura che gli si era schiusa dinanzi.
Lo sconosciuto si mise per l'andito, dietro alla fantesca, che reggendo il lume dinanzi a lui, s'avviava verso la scala.
- L'avete già svegliato? - le chiese.
- Sí signore.
- Che cosa ha detto?
- Nulla ha detto, pover'uomo! Ormai ci ha fatto il callo.
- Gli toccano spesso questi casi?
- Una notte dovette svegliarsi e uscire fin tre volte.
- Questo pel vostro incomodo; - disse lo sconosciuto, dopo aver cavato una moneta dal taschino del farsetto.
E sí dicendo allungava il braccio per mettere la mancia nella sinistra della donna che le pendeva libera al fianco. Costei, sebbene non potesse vedere quell'atto, lo indovinò; giacché, con mirabile accordo, stese indietro il braccio, abbrancò la moneta, biascicando un grazie, e la intascò, non senza prima averla sogguardata sul palmo colla coda dell'occhio.
Il giovane non rifece parola, e neppur essa. Montarono in silenzio i gradini della scala fino al terzo piano ed entrarono in casa del professore sul cui uscio d'ingresso stava scritto:
PIER AMBROGIO BARTELLONIchirurgo ostetrico.
Ancora mezzo intronato dal sonno, il professore stava a sedere sul letto disponendosi un po' di mala voglia ad ubbidire a quella voce potente nelle anime oneste che si chiama il dovere.
Era un uomo sui cinquant'anni, d'una forza e d'una salute meravigliosa; la quale ei soleva attribuire alla sua invincibile avversione ai medici ed ai farmacisti.
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