Prima di tutto debbo dirle che s'andrà fuori di Milano.
- Molto lungi?
- No; il viaggio d'un ora al piú...
- Manco male
- Poi debbo prevenirla che c'è una condizione a cui sarei desolato s'ella rifiutasse di assoggettarsi.
Il professore che in questo frattempo era andato raccapezzando su pel letto le sue robe, e già stava per infilar le mutande, ristette di nuovo.
- Una condizione? e quale?
- Lei è troppo dell'arte per non sapere che qualche volta una donna può aver dei motivi per non lasciarsi scorgere in viso neppur dal dottore.
- Ho capito! - sclamò l'altro rizzandosi in piedi e continuando a vestirsi. - Se la condizione sta tutta in ciò non v'è nulla in contrario. Conosco queste cose, e non sarà certo l'ultima volta ch'io sarò per assistere una donna mascherata.
- Mascherata sta bene; - riprese il giovine con ansia crescente - ma questo non è tutto. Essa volle che io le promettessi che la persona che le avrei condotto non avrebbe veduto neppure il luogo dove essa abita...
- Questa la mi è nuova! - sclamò l'altro sorridendo - Vuol dire che bisognerà ch'io ci venga a occhi bendati?
- S'ella fosse tanto buono!
- Dato il caso che io avessi dei nemici, prudenza consiglierebbe a rifiutare. Ma come, grazie a Dio, non ne ho, cosí accetto anche questa condizione.
- Che Dio la benedica! - sclamò il giovine rasserenando ad un tratto la fisonomia come chi esce da un dubbio tormentoso.
- Ella sarà venuto colla carrozza? - chiese il professore.
- Sí; l'ho lasciata laggiú sulla piazza. Corro a farla avvicinare alla porta.
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Milano Dio Dio
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