Ira santa, perché suscitata dal piú santo fra i sentimenti dell'anima umana, dopo l'amore della patria, il rispetto alla donna.
S'era battuto in duello per vendicare un oltraggio a una sconosciuta.
E a udirlo si sarebbe detto che egli fosse il piú feroce bestemmiatore della virtú femminile, che fosse al mondoQuel duello - di cui aveva tentato di falsare la nobile causa anche ai suoi padrini - fu per Niso e Gustavo una rivelazione. Essi che aveano cominciato a crederlo, davvero isterilito di cuore, essi che s'immaginavano che lo splendido coraggio, onde s'era fatto un nome nei giorni delle battaglie, non fosse effetto che della cinica spensieratezza della sua anima desolata, si persuasero che tutto quell'apparato di indifferenza non era che dissimulazione e millanteria, e che sotto ad esso si agitavano ancora vergini e tremende passioni, e tanto piú tremende quanto meno avevano avuto campo di manifestarsi.
I due giovani erano giunti alla casa di Niso Piertini.
Montate le scale bussarono al suo uscio tre colpi a lento intervallo.
Niso venne loro ad aprire con un grosso volume fra le mani.
- Bravi! - sclamò vedendoli - Avete fatto bene a venire.
E dato di nuovo il chiavistello all'uscio, seguí i due amici nel suo studio.
Là fece volare in aria il volume che teneva in mano, dicendo:
- Al diavolo anche tu!
Era il codice civile austriaco.
Il povero volume andò a cadere in mezzo a una miriade di scartafacci e di carte, che stavano alla rinfusa sopra uno scrittoio.
Niso si sedette.
- Volete sentirne una grossa?
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Niso Gustavo Niso Piertini
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