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      Allora Noemi gli porse la destra con una occhiata lunga e mesta, che se non chiedeva pietà, spirava certo tenerezza ed amore.
      Emilio - che la Provvidenza aveva creato buono, ma che subiva l'impero delle strane contraddizioni del suo misterioso carattere - non provava forse il bisogno di dimostrar il suo amore, se non quando la donna che amava, o che credeva di amare, gli si mostrava dura e indifferente.
      Se Noemi lo avesse accolto ridendo, e con freddezza, egli non avrebbe creduto né a quel riso, né a quella freddezza, ma forse le avrebbe stretto la mano con maggior calore. Quello sguardo invece sommesso e appassionato, che appagava tutto il suo amor proprio, non gli fece provare che una gioia vivissima, e volendo goderne in piú larga dose, fu sostenuto e freddo.
      Cosí è; le son cose che tutti sanno. In fatto di amore chi fa il primo gradino per scendere verso l'altro, deve bene spesso fare il secondo ed il terzo, prima che l'altro si muova. Una volta mosso, gli sarà lecito rifar i gradini, che l'altro lo seguirà, e viceversa fino alla consumazione dei secoli. Chi fugge si fa correr dietro, e chi corre dietro invita l'altro a fuggire. Fermatevi, perbacco, di quando in quando a prender fiato, e vedrete l'altro, prima rivolgersi indietro, poi rallentare la corsa, poi fermarsi a guardar se venite...; e, se non venite, si moverà egli pel primo verso di voi.
      Ma Noemi amava troppo per usare di queste arti e di questa tattica, ancorché le avesse conosciute. Ell'era troppo sincera, ella aveva nell'anima troppa ingenuità, dirò quasi, troppa ignoranza, per non essere in faccia al suo amante quale si sentiva di essere.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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