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      Tu avevi pur veduto che Noemi bruciava di far pace con te, e che lo stesso invito era già una caparra di perdono e quasi di pentimento.
      Ripeto - forse a qualche lettore, tutto ciò parrà ben frivolo e puerile.
      Mi duole assai di non essere del suo parere. Nulla v'ha di frivolo nello studio dei moti del cuore. Se la povera Noemi - per esempio - avesse raccontato a suo marito - l'uomo grave - per quali ragioni ella si fosse innamorata di Emilio, l'uomo grave le avrebbe trovate assai frivole quelle ragioni; se ella avesse detto: una sera... trascurata, incompresa da te, venne un giovane, il quale, col piú gran rispetto del mondo, mi seppe dire di qual colore fossero i nastri d'un mio cappello, e dello stivaletto, che calzava il mio piede tre anni prima... ed io, senza avvedermi, sentii accendermi a poco poco per lui di una fatale passione... - l'uomo grave - che non soleva dar importanza che ai prezzi di Borsa e alla quistione d'Oriente, avrebbe crollate le spalle con noncuranza...
      Lo sventurato non sapeva quale tremenda sciagura gli stavano preparando le frivole ragioni!
     
      Emilio entrò dunque in caffè S. Carlo, e il suo viso era cosí tetro e stravolto dall'interna lotta, che il fattorino gli chiese se si sentisse male.
      In quel punto l'amarezza dell'anima sua era giunta all'estremo, e il rimorso al punto di maggiore incandescenza.
      Emilio, seguendo la sua natura violenta, cominciava a sentir nelle mani il bisogno di una lotta fisica, che nell'emozione del combattimento gli facesse sfogare il suo corruccio.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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