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      è tanto gracile!
      - Sicuro! - sclamò Cristina volgendo il capo verso di lei, che stava al pianoforte suonando un pezzo della Lucia - E se ho da dir io, da qualche tempo la trovo un po' cambiata.
      - Cambiata? Cambiata in che senso?
      - Non saprei... Di faccia e forse anche un po' di modi. È piú pallida, e meno allegra d'una volta.
      - Ah! - sclamò il nonno - pur troppo! Ella protesta di star bene, e di non aver nulla... ma, naturalmente, non c'è che suo marito che le creda... Del resto, - soggiunse socchiudendo gli occhi come soleva fare quando stava per dire qualche cosa di piccante - non mi darai ad intendere che ella non t'abbia già fatto le sue confidenze. Tu mi capisci.
      - Confidenze di che sorta? - chiese Cristina per pigliar tempo.
      Ella avea bisogno di studiare un po' la condotta che le conveniva di tenere. Le poche parole dette dal nonno con una specie di indulgente indifferenza, contenevano in germe il segreto della trama ch'essa volgeva in cuore a danno di Noemi.
      - Confidenze di infelicità... confidenze di donne... Via, Cristina, tu mi devi intendere a volo. Qualche cosa di diverso c'è nel cuore di Noemi; nessuno me lo leva dal capo... Ci vedo troppo. Non c'è che Emanuele che non capisce... non io. Del resto Noemi è troppo aperta per nascondere tutti i suoi sentimenti a un uomo che ha vissuto novant'anni come me... m'intendi?
      La Firmiani guardò in viso al nonno con indicibile espressione di ingenuità.
      Assolutamente quella donna era stata creata da Dio per entusiasmare il pubblico dal palco scenico d'un teatro.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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