- Ascolta. L'hai tu udita mai suonare in questo modo? Credi tu che queste note sieno l'effetto dell'amore ch'ella porta a suo marito?
- Ah! la mi lasci dunque dire, caro nonno, che questa volta ella sogna ad occhi aperti. Noemi ha sempre suonato il cembalo perfettamente. E, quanto al resto, pretendo d'intendermene un po' anch'io; tanto piú che Noemi non mi ingannerebbe; e allora, come io le voglio tanto bene, sarei stata la prima a vegliare sopra di lei; cosí posso garantire che su questo argomento non c'è da temere... Sa piuttosto, caro nonno, che cosa la rende triste, da qualche tempo?... Il sapere che Emanuele giuoca disperatamente alla borsa...
- Oh non lo credo; - disse il nonno - Tanto piú che Emanuele non giuoca disperatamente...
Cristina si morse le labbra e continuò con finto calore:
- E sopratutto, è il dolore di non poter avere un figlio...
- O questo sí. Povera Noemi! Ma non basta; e se non ne sai piú di me, bisogna dire ch'ella non abbia lasciato trapelare nulla neppure a te...
- Oh guarda! - sclamò Cristina coll'aria piú buona e compassionevole del mondo - perché, caro nonno, vuol ella a tutti i costi farle questo torto?
- Che torto, che torto! S'ella avesse sciaguratamente a farsi un amante, il torto sarebbe piú di qualchedun altro che di lei.
Sí dicendo, die' un'occhiata al Dal Poggio, che stava gravemente discutendo i destini di Europa con Gerolamino.
- Dunque la crede, caro nonno, che Noemi abbia una ragione di non amarlo piú suo marito?
Il vecchio cominciò per rispondere di no, crollando il capo.
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