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      L'altro ieri perdei al giuoco i miei ultimi... i miei estremi dodici marenghi...
      - Ti resta la contea. Bella cosa a esser conte. Io se fossi conte non saluterei piú nessuno in istrada.
      - Che conti, che duchi?... A Milano... tutti uguali. Dove trovate un'altra città in cui tutti i conti vanno al corso a braccetto d'un plebeo? Dove, quando ti abbia lavato le mani, puoi essere presentato dappertutto...?
     
      - ... È una stupidità... cosa importa alla natura che una sposa sia fedele al marito? In natura non ci sono spose... ci sono donne...
     
      - ... La fisiologia del disordine? Subito fatta! Che cos'è l'ordine? L'ordine è tutto ciò che emana da un'autorità... Che cos'è l'autorità?... L'autorità è quella brutta...
      - Teodoro sta in gambe... pensa che non siamo a Lugano...
      - È vero! Bene dunque se l'autorità è... ciò che ho detto, l'ordine che dipende da essa non può essere che una cosa esecranda... ergo il disordine una cosa eccellente... quod erat demonstrandum.
     
      - Io dico di no... io dico che il Mi manca la voce, Mi sento morire è assai piú bello... Dammi da bere... Dove trovare un pezzo di melodia superiore a questo nel mondo musicale?... Hai un bel cercare in Verdi... Verdi è un idiota!!!...
     
      Cosí l'orgia del discorrere cresceva, cresceva, col crescere dei fumi del vino che rendeva già tutti brilli quei tredici scapigliati. V'era nei loro discorsi, nei gesti, negli occhi un crepuscolo di ubbriachezza. E l'orgoglio, il proverbiale orgoglio dei giovani della loro tempra, levava fiera la testa sulle altre passioni.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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