Pagina (107/243)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - e le dà un'occhiata di traverso.
      Ella o affretta il passo, o scivola dietro di lui dall'altra parte della via; e questo scambietto traditore lo fanno tutte, abbiano voglia o no di lasciarsi accompagnare.
      Ma il giovinetto si fa coraggio, le chiede il permesso di mettersele al fianco e le domanda se ha l'amante.
      Tutte le ragazze che vanno sole a chi loro domanda se hanno l'amante rispondono di no; e al perché non ne abbiano, soggiungono: - Chi vuol mai che mi pigli? - È bravo chi sa cavarle piú di questa frase, la prima volta. Accade poi, che se il giovinetto non sa dove ella stia di casa se la vede sfumar via ad un tratto in una porta, nella quale la crudele è svoltata rapidamente senza neppur dirgli né a Dio né a diavolo, lasciandolo là sulla soglia con tanto di naso a mezzo d'una tirata serio-sentimentale, quando cominciava a sperare che ella stesse per commuoversi.
     
      La Gigia invece soleva ringraziare i suoi cavalieri serventi della premura e del disturbo, poi entrava a dar una buona risata alle loro spalle.
      Senonché era poi venuto anche per lei il fatale momento.
      Un bel dí ella s'era imbattuta in Emilio Digliani, e, sia che l'età stessa la chiamasse all'amore, sia che gli occhi di Emilio fossero veramente assassini, il fatto è che fin dalla prima occhiata ella capí che quel giovine le avrebbe fatto girare la testa. Quanto a Emilio, che in quel tempo cominciava ad adorare in segreto la Dal Poggio, non le aveva badato.
      La Gigia, tornata a casa, s'era sentita nascere in cuore un fino allora ignoto desiderio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





Dio Gigia Emilio Digliani Emilio Emilio Dal Poggio Gigia