- Via, Teresa - diceva la Gigia al suo orecchio mentre Teodoro finiva di camuffarsi da Maometto - te ne scongiuro... se è vero che tu lo sappia, dillo anche a me... dillo per carità.
- Ma se non posso in coscienza... Guai se Teodoro sapesse che mi sono lasciato sfuggir di bocca quel nome.
- Teresa... abbi compassione di me... sii buona... Che vuoi tu ch'io ti giuri?... Io sono segreta come un sepolcro, se prometto... dimmelo, Teresa.
- È impossibile... te lo ripeto, non posso.
- Impossibile! Ma è impossibile piuttosto ch'io non debba saperlo... Lo sanno tutti!
- Non è vero; non lo sanno che i sette.
- Ma chi lo disse a Teodoro? Non già Emilio.
- Perché dunque?
- Perché sarebbe un infame.
- Oh! bella novità che mi conti tu, Gigia! Che cosa sono gli uomini?
- No; non credo che Emilio l'abbia detto; non può averlo detto.
- Ebbene no, non fu Emilio; questa volta hai indovinato.
- Chi fu dunque?
- Fu Gastoni che la trovò in casa sua quella stessa sera che fu ferito; l'altro jeri sai bene?
- In casa sua? Ah ella va a trovarlo in casa sua?... oh me meschina! - sclamò la Gigia cominciando a lagrimare.
- Via, non farti vedere a piagnucolare adesso. Sei pur buona di accorarti per queste cose!
La Gigia avea chinato la testa nelle palme e piangeva sommesso.
- Sta su allegra, sciocca, che a questo mondo quando si spegne un cero si accende una torcia. Ascolta; non per metter male, ma per aiutarti nel caso, tu sai che quell'altro povero giovine è sempre a' tuoi comandi appena tu faccia un segno. E ti assicuro io che egli ti tratterà un po' meglio di quel tuo spiantato orgoglioso.
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