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      Che sono mai la politica, la diplomazia, la storia, se non immense finzioni? Se la verità scoprisse continuamente le cause segrete e reali degli avvenimenti ne avremmo spavento e vergogna. Non è forse per mezzo della finzione che la società ha conservato quel po' di fede che le resta ancora?
      La verità: è la fredda terra spogliata di verzura, che sarà presto o tardi la tomba a ciascuno di noi; la finzione: è un giardino in primavera, le cui negre zolle sono coperte dalle erbe e dai fiori. La verità: è la donna appena alzata dal letto, pallida, colle occhiaie, discinta; la finzione: è la donna abbigliata pel ballo, imbellettata, rigonfia - che importa? - pur ch'ella sappia suscitarmi un palpito nel cuore, purch'ella sappia strapparmi un: "come è bella!" dalle labbra?
      Benediciamo adunque la finzione - da quella del poeta, che colla splendida fantasia ci crea dinanzi un mondo ideale - fino a quella di una moglie colpevole, che nell'accento della propria voce sa trovare la sicurezza dell'innocenza, per acquietare le furie di un marito geloso.
     
      Noemi, come tutte le creature che temono e soffrono, aveva acquistato di fronte a suo marito una lucidità di intuizione quasi magnetica, che, anche in mezzo al suo sgomento, le faceva misurare il pericolo con sicurezza. Quanto piú ella se lo esagerava colla trepida fantasia finché era lontano, tanto piú si trovava preparata ad evitarlo, o a combatterlo, quando le si fosse presentato.
      Povera Noemi! Chi avrebbe mai detto a lei cosí ingenua e sincera che sarebbe venuto un tempo in cui le sarebbe toccato di mentire?


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





Noemi