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      Ora, pensando alla felicità che lo aspettava fra poche ore, si sentí inondato il cuore di una gioia cosí viva e cosí fresca, che gli parve di non averne mai provata la simile, neppure la prima volta. Le sensazioni sgradevoli e fosche della notte - che quantunque un po' ammorzate dal sonno dormito e dal sogno d'amore, pur gli erano ricorse tosto alla memoria - davano risalto col loro contrasto all'inebbriante pensiero che gli scaldava il cuore e le fibre. Si sentiva piú leggiero, piú padrone di sé, piú innamorato che mai; e, come invaso da folle gioia, si stropicciava velocissimamente l'una contro l'altra le palme delle mani, con quella specie di contrazione muscolare e convulsa, che ognuno de' miei lettori avrà provato in circostanze consimili. Una lieve febbre gli accelerava il corso del sangue nelle arterie; gli pareva, insomma, di non essere mai stato tanto felice.
      A poco a poco la sua fisonomia s'impensieriva; il suo sguardo diventava fisso... Riandava colla memoria gli ultimi mesi della sua relazione; contava le lagrime che Noemi aveva sparse per lui; rammentava le freddezze, le scene di malumore, i dispetti; e si sentiva preso da un gran rimorso e da una grande meraviglia d'aver potuto far soffrire cosí la donna che si sentiva di amar tanto ancora.
      La cosa del resto è piú che naturale. Libero ormai dai terribili lacci, fra cui da tanto tempo si sentiva costretto; uscito dai frangenti, che gli avevano resa fino allora cosí piena di angoscie e di sospetti la vita; tranquillo nell'idea di aver fatto né piú né meno che il proprio dovere di patriota, Emilio si abbandonava di nuovo a tutte le dolcezze del proprio amore.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





Noemi Emilio