.. e Noemi tornava ad un tratto, qual era stata nei primi tempi, la regina dei suoi affetti e de' suoi pensieri.
- Oggi, - diceva, per far tacere quel rimorso - oggi le chiederò perdono in ginocchio, povera Noemi...; cara Noemi!
Nel dir questo nome, stupiva di non aver mai pensato alla sua maravigliosa dolcezza, e trovava un ineffabile piacere a pronunciarlo di nuovo: Noemi, Noemi, Noemi - e lo andava ripetendo a lungo, come se l'avesse udito allora per la prima volta, come se avesse voluto scolpirselo nel cuore.
Al convegno mancavano tre ore. Tre ore! Non gli era accaduto mai di trovar tanto lungo e difficile a passarsi quel breve spazio di tempo. Balzò dal letto, e cominciò a vestirsi adagio, mettendo da parte per quel giorno il pensiero di andar alla banca... e stava ravviandosi i capelli dinanzi allo specchio, quando una scampanellata gli troncò i pensieri amorosi nel capo, e gli fece in piccolo quell'effetto, che - dicono - dovranno far le trombe del giudizio universale sulle anime dei morti peccatori.
- Chi può essere?! - sclamò egli col solito sospetto. Deposto il pettine, e infilata la veste da camera, andò ad aprire; ma non appena ebbe veduta la persona che cercava di lui, la sua fronte si spianò, il sorriso gli rifiorí sul labbro, e con un lungo oh! di meraviglia:
- Caro il mio buon tutore, - disse - come ho piacere di vedervi!
E si ritirò dall'apertura per dar adito al sopraggiunto.
Il quale era un uomo, che, a giudicarlo dall'aspetto, gli si avrebbe dato non piú di sessantacinque o sessantasette anni.
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