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      - disse Emilio assai calmo e come rassegnato - Dite; io sono tutt'orecchi.
      - Tu dunque sai che da circa un mese hai compiti i ventiquattro anni...
      - Certo!... Vedete che mi ricordo della vostra promessa di svelarmi il mistero della mia nascita appena che fossi diventato maggiore, e padrone del mio.
      - Benissimo. Oltre a ciò vengo a dirti che avrei trovato per te una posizione assai vantaggiosa e per la quale è appunto indispensabile la maggiore età.
      - Una posizione di che sorta?
      - Si tratterebbe della fondazione d'una casa bancaria di cui tu saresti chiamato ad essere socio gerente, con un vistoso stipendio.
      - Mi si crede dunque buono a tanto?
      - Saresti in compagnia d'un uomo consumato nella banca, che dirigerebbe gli affari, mentre tu ne saresti, come si dice, il braccio destro.
      - E questa casa sarebbe da erigersi in Milano?
      - No, a Lione.
      - Allora mi rincresce di dovervi dire, caro tutore, che non posso accettare.
      - Anche prima di aver inteso le condizioni, e il resto?
      - Sí; anche prima di aver inteso le condizioni e il resto.
      - Potresti dirmene il perché?
      - Perché io non posso lasciar Milano.
      - Non puoi, o non vuoi?
      - L'uno e l'altro.
      - Caro Emilio, tu mi parli con un tuono cosí risoluto che mi dà poca speranza di riuscire... Nondimeno lasciami andar in fine del progetto che ho sognato per te, e poi tu sarai sempre padrone di fare ciò che piú ti conviene. Sappi dunque che colla maggiore età hai acquistato il diritto di disporre del capitale che ti fu costituito alla nascita, e di cui ti ho fatto tenere finora gli interessi regolarmente.


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La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





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