- E qual è questo mezzo? - chiese finalmente la Gigia, persuasa dall'accento di profonda serietà con cui il Dal Poggio le parlava.
- Conosce lei, - chiese Emanuele - il marito della signora che è l'amante di Emilio, da lei veduta poco fa entrare in casa sua?
- Io no.
- Neppure di nome?
- Di nome sí:... è un certo signor Dal Poggio, - rispose la Gigia presa al laccio.
Lo sventurato protese le mani, e si attaccò alla sbarra della scala per non cadere.
Seguí un momento di silenzio.
- Ebbene io lo conosco; - disse facendo uno sforzo sovrumano per parlare senza tradirsi - Se volete gli parlerò io stesso.
- È questo il mezzo ch'ella mi offre?
- Sí.
- Allora la ringrazio. Se volessi potrei conoscerlo e parlargli anch'io. Non voglio nessuno per forza io. La riverisco.
Cosí detto si volse, seguitò a scendere i gradini della scala e se ne andò.
Frettolosa, col velo abbassato sugli occhi, la Dal Poggio era corsa a casa per contrade poco frequentate, e vi era giunta nel tempo che suo marito riceveva dalla Gigia la rivelazione del proprio disonore.
- È tornato a casa? - chiese ella alla cameriera, entrando nel suo gabinetto.
- No signora, non ancora.
- E il nonno?
- È uscito poco fa dal suo appartamento e sta in sala a leggere.
- Ha chiesto di me?
- Sí signora.
- Che cosa gli hai detto?
- Che la era uscita un momento per fare una piccola spesa.
- Ed egli?
- Non aggiunse nulla.
Noemi dopo aver deposto nella camera da letto il cappello e il soprabito, stava per avviarsi verso la sala a far la solita lettura di prima di pranzo al buon vecchio che la aspettava;... ma ristette, e provò il bisogno di raccogliere un po' le proprie idee e di prepararsi l'animo prima di presentarsi a lui, che avrebbe potuto farle a bruciapelo una funesta domanda.
| |
Gigia Dal Poggio Emanuele Emilio Dal Poggio Gigia Dal Poggio Gigia
|