.. ma può giovare assai anche nelle critiche circostanze della vita. Il pover'uomo - che si vantava di non averne e di non volerne avere, come cosa frivola e inutile - era stato scombussolato due volte dalle risposte di sua moglie.
Uscito di là, dovette chiudere tosto le furie in petto e ricomporre la faccia alla solita gravità. Bisognava farsi vedere dagli invitati e in maniera da non destar neppure la piú piccola congettura. Fe' il suo piano in fretta; spianò la fronte, ed entrò nella sala di ricevimento.
I convitati del nonno, raccolti in circolo dinanzi al camino, erano dei soliti dei giorni festivi. Il buon vecchio li aveva raccolti per via, coll'idea di dar un po' di svago alla sua Noemi. Erano un consigliere di governo giubilato, volpe sopraffina; un antico cavalier servente della defunta contessa Armanda; un avvocato giovine, che trattava dinanzi ai tribunali una lite del conte; e una zitellona, parente della madre di Noemi, caduta in basso stato, che veniva di quando in quando a chiedere da pranzo al Firmiani.
La conversazione era sulle rimembranze di amore. L'amore è il discorso prediletto della prima e dell'ultima età. Il vecchio cavaliere servente raccontava al nonagenario conte un'avventura del secolo scorso, nella quale si sentiva un profumo di cipria di nèi e di galanteria, di cui noi abbiamo perduto totalmente il segreto. Il Firmiani stava ascoltando la storiella con un certo risolino di approvazione, che diceva un'infinità di cose. In quel risolino sfumato si scorgeva chiaramente che il vegliardo si ricordava d'essere stato a' suoi tempi un famoso libertino.
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