Pagina (210/243)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il fatto è che, dopo aver discusso a lungo, quei due uomini trovarono di essere precisamente ai due poli contrarii; capirono di non poter intendersi su nessun punto, neppur discutendo un altro paio d'ore.
      Il nonno, vero uomo di mondo, antico libertino, ed intinto di quella specie di scetticismo e di indulgenza amorosa, che caratterizza gli uomini del secolo scorso, non voleva dare all'errore di Noemi quel peso e quell'importanza che gli attribuiva l'offeso marito.
      Cosí di parola in parola il dialogo s'era mutato in vero diverbio, e il buon vecchio senz'accorgersi aveva prese le parti di Noemi, con quanto sdegno dell'altro, il lettore se lo può figurare. Non la difendeva per ciò che avesse fatto; ma del di lei errore gettava la maggior colpa addosso al marito, che sbuffava di rabbia compressa.
      La conclusione del nonno fu poi che il partire da Milano era il rimedio piú inutile del mondo, quando non fosse dannoso. Il solo vero rimedio, secondo lui, stava nel cuore istesso di Noemi, stava nella persuasione e nell'amore...
      Alle quali idee il Dal Poggio si permise di alzar le spalle con disprezzo.
      - Era inutile che tu venissi a consultarmi se poi assolutamente vuoi fare come ti sembra; - osservò il conte alzandosi.
      - Io non sono venuto menomamente a consultarvi; - disse il Dal Poggio - ma ad avvisarvi di quello che contavo di fare.
      Il nonno crollò il capo, e s'incamminò fuori della stanza.
      - Spero almeno, - diss'egli con un po' di ironia, figura rettorica sconosciuta al Dal Poggio - spero almeno che mi permetterai di parlarle prima di lasciarmi qui solo a Milano come un uomo di paglia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La scapigliatura e il 6 febbraio
di Cletto Arrighi
pagine 243

   





Noemi Noemi Milano Noemi Dal Poggio Dal Poggio Dal Poggio Milano