Ho avuto l'ardire di scrivere la presente prefazione e di chiarire questi problemi perchč il destino mi ha concesso di essere uno dei pochi che hanno partecipato al movimento machnovista e si sono salvati, che conoscono in misura sufficiente il movimento nonchč l'autore dell'opera. Per di pił so anche le particolari condizioni in cui č nato questo libro.
Qualcuno potrą chiedere (come in realtą č accaduto frequentemente), perchč io stesso non scriva intorno al movimento machnovista. Molte sono le ragioni e importanti. Ne voglio citare soltanto alcune.
A descrivere gli avvenimenti, a mettere in giusta luce il movimento machnovista occorre possedere tutto il materiale di notizie e documenti che vi si riferisce, coordinarlo e meditarlo con precisione. Il soggetto richiede uno studio lungo e serrato che ne consideri tutti gli aspetti. Per diverse ragioni io non ho finora potuto mettermi a un lavoro di tanta mole. Perciņ ho stimato necessario rinunciare per il momento a tale opera.
L'epopea machnovista č troppo seria potente e tragica, bagnata di troppo sangue di eroi, troppo profonda complessa caratteristica, da permettere a qualcuno di giudicarla e di descriverla «con leggerezza», basandosi soltanto su racconti e su relazioni contradditorie di persone diverse. Descriverla solo sulla base di documenti non puņ essere il nostro compito, perchč i documenti sono cose morte e non sempre e non interamente rispecchiano la vita concreta. Sarą compito degli storici futuri, i quali oltre quei documenti non avranno a disposizione altro materiale.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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