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      I rapporti del movimento con le diverse forze nemiche - la controrivoluzione e il bolscevismo - sono descritti in maniera esauriente. Le pagine dedicate ai vari momenti della lotta eroica del machnovismo con queste forze avvincono e commuovono.
      Il problema estremamente interessante che riguarda i reciproci rapporti fra machnovismo e anarchismo non č stato sufficientemente studiato dall'autore. Egli mette in evidenza la situazione generale e fondamentale che gli anarchici - pił precisamente gli «esponenti» dell'anarchismo - restarono lontani dal movimento: secondo l'espressione dell'autore «dormirono tutto il tempo in cui il movimento fu attivo». L'autore spiega questo fenomeno sopra tutto con la circostanza che un notevole numero di anarchici era gravemente affetto dal «senso di partito» - cioč da una funesta tendenza a dirigere le masse, le loro organizzazioni e i loro movimenti. Di qui la incomprensione da parte di questi anarchici per i movimenti di massa effettivamente indipendenti, che nascevano intorno a loro e chiedevano soltanto un aiuto nel campo teorico, ma un aiuto sincero e pieno di abnegazione. E il loro atteggiamento verso tali movimenti fatto essenzialmente di prevenzioni e di disgusto. Tuttavia tali affermazioni e tali spiegazioni sono insufficienti; sarebbe stato necessario allargare e approfondire il problema. Fra gli anarchici l'atteggiamento verso il machnovismo poteva essere di tre specie: o chiaramente scettico, o neutrale, o decisamente positivo. L'autore č certo in quest'ultima posizione.


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Storia del movimento machnovista
di Pėtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi