Grazie alle sue qualitą di classe e alla pretesa d'impadronirsi del governo esso assunse, in rapporto al regime politico morente, una posizione rivoluzionaria e facilmente divenne guida dei lavoratori asserviti, guida dei movimenti rivoluzionari delle masse. Ma organizzando la rivoluzione e conducendola all'insegna degli interessi esclusivi degli operai e dei contadini, quest'elemento perseguģ invece sempre i suoi ristretti interessi di gruppo o di casta e mirņ a sfruttare tutto il movimento rivoluzionario per raffermare la propria posizione di dominio sul paese. Cosģ accadde durante la rivoluzione inglese, al tempo della grande rivoluzione francese, nelle rivoluzioni francese e tedesca del '48. Cosģ accadde in moltissime altre rivoluzioni in cui il proletariato della cittą e della campagna versņ sangue a combattere per la libertą, mentre i frutti dei suoi sacrifici e dei suoi sforzi raccolsero condottieri e politici di vario nome, che alle spalle del popolo sfruttarono problemi e fini della rivoluzione conformemente agli interessi dei loro gruppi.
Durante la grande rivoluzione francese i lavoratori sopportarono sforzi e sacrifici immensi per il suo trionfo. Ma forse gli agenti politici di quella rivoluzione erano figli del proletariato e combattevano per le sue idee: uguaglianza e libertą? Niente affatto. Danton, Robespierre, Camille Desmoulins e la serie degli altri signori della rivoluzione erano i rappresentanti pił puri della borghesia liberale di allora. Essi combattevano per un determinato modo borghese di relazioni sociali, nulla avente in comune con le idee rivoluzionarie di uguaglianza e libertą delle masse popolari della Francia nel secolo XVIII. Eppure essi erano stimati e sono stimati e riconosciuti ancor oggi da tutti come i capi della grande rivoluzione.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
Robespierre Camille Desmoulins Francia
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