Bruciati dalla passione della veritą, si offrirono interamente a servizio del popolo e con la loro chiara esistenza oscurarono maggiormente il carattere falso della ideologia socialista. Il popolo non le dimenticherą mai e porterą sempre nel cuore un amore grande verso di esse.
Le inquiete ricerche politiche della intelligenza russa del 1825 si concretarono, dopo mezzo secolo, in un definito sistema di socialismo di stato, mentre essa si mutņ in un preciso gruppo sociale ed economico: la democrazia socialista. I rapporti tra essa e il popolo finirono di determinarsi: il popolo procede verso un autogoverno civile ed economico; la democrazia preme per esercitare il potere su di lui. Il loro legame puņ mantenersi soltanto a mezzo di astuzia inganno e imposizione, ma in nessun modo puņ essere un legame naturale, basato sulla forza di una comunanza di interessi. Essi sono nemici l'uno dell'altra.
La stessa idea statale, l'idea cioč di un governo coercitivo sulle masse, č sempre stata propria di quegli individui, nei quali manca il sentimento dell'uguaglianza e impera invece l'istinto dell'egoismo; per i quali la massa umana č materia bruta, priva di volontą di iniziativa e di coscienza, incapace di atti di sociale autoreggimento.
Quest'idea fu sempre appannaggio dei gruppi privilegiati, dominanti al di fuori del popolo che lavora: le caste patriarcali la classe dei guerrieri la nobiltą il clero la borghesia del commercio e dell'industria, ecc.
Non a caso quindi il socialismo contemporaneo si č mostrato geloso custode di questa idea; essa č l'ideologia della nuova casta dominante.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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