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      Ciņ nonostante, nel momento della rivoluzione del '17, l'interesse e l'istinto di classe ebbero il sopravvento e trascinarono operai e contadini ai loro scopi immediati: conquista della terra delle fabbriche delle officine.
      Quando questa tendenza delle masse fu chiara - essa si era palesata gią molto tempo prima della rivoluzione del '17 - una parte dei marxisti (cioč la loro ala sinistra, i bolscevichi), abbandonata in fretta la loro aperta posizione democratico-borghese, si misero a lanciare parole d'ordine conformi alle esigenze dei lavoratori e nei giorni della rivoluzione non fecero altro che correr dietro alla massa tumultuante, mirando ad impadronirsi del suo movimento cosģ che di nuovo, grazie a quelle capaci forze intellettuali che riempivano le file del bolscevismo e alle parole d'ordine di contenuto socialista che seducevano le masse, l'impresa riuscģ loro.
      Abbiamo mostrato pił sopra come il mutamento dell'ottobre sia avvenuto sotto la spinta di due potenti parole d'ordine «Le fabbriche agli operai! La terra ai contadini!». I lavoratori davano a queste parole un senso semplice che non esigeva alcun commento: ogni impresa economica (fabbrica od officina) doveva passare per opera della rivoluzione alla immediata amministrazione degli operai, la terra e le imprese agricole, ai contadini. Lo spirito di giustizia e il senso di autoefficienza insito in quelle parole penetrņ tanto profondamente nella massa che una buona parte di questa, la pił attiva, fu pronta a cominciare l'organizzazione della vita sul fondamento di esse sin dal giorno seguente al colpo di stato.


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Storia del movimento machnovista
di Pėtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi