La guerra, scoprendo il volto della democrazia, mostrņ che la monarchia vale la democrazia e la democrazia la monarchia; l'una e l'altra in egual modo depredarono e assalirono le masse popolari. Se in Russia prima della guerra non c'era alcun fondamento per una rivoluzione solamente politica, la guerra imperialistica uccise anche l'ultima idea di una rivoluzione di tal genere.
Da molto tempo č passata per tutto il mondo, come una striscia di fuoco, una grande linea di demarcazione che ha diviso la societą contemporanea in due campi opposti nemici l'uno all'altro, capitale e lavoro, e che ha appianato le differenze politiche dei singoli stati-sfruttatori. La distruzione del capitale, fondamento della schiavitł, č l'unico pensiero di cui si sentono comprese le masse, non appena si volgono alla rivoluzione. Ai rivolgimenti politici degli anni scorsi sono del tutto indifferenti. Questa č la realtą in Russia come in Europa e in America. Non vedere non rendersi conto di ciņ significa essere irrimediabilmente lontani dalla vita.
Il bolscevismo comprese bene questo aspetto della realtą e cambiņ rapidamente il suo programma politico. Vide che la futura rivoluzione delle masse russe era diretta contro le fondamenta stesse della societą attuale, il capitale della terra dell'industria del commercio; vide che la classe dei proprietari della cittą e della campagna era finita e fece i suoi conti: poichč cosģ stanno le cose, poichč in Russia una larga rottura sociale č inevitabile, la democrzaia deve realizzare i suoi compiti storici sul terreno aperto da tale rottura.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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