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      Tutto ciņ non muta affatto la situazione della classe lavoratrice nč la migliora. La generale disciplina di lavoro (per gli operai, naturalmente) e la militarizzazione del lavoro sono lo spirito della nazionalizzazione della fabbrica. Portiamo un esempio. Nell'agosto 1918 i lavoratori della tessitura moscovita gią Prochorov, spinti dall'insufficienza del salario e dal regime poliziesco della fabbrica, cominciarono ad agitarsi ed a minacciare una rivolta: organizzarono assemblee interne, cacciarono il comitato di fabbrica, che non era altro che una cellula del partito, e decisero di prendersi a compenso del loro lavoro anche una parte del prodotto. I membri della direzione centrale del sindacato tessili, poichč la massa operaia non desiderava affatto accordarsi con loro, trattarono la cosa in questi termini: la condotta degli operai getta un'ombra di sospetto sull'autoritą del potere sovietico; la loro azione cosģ netta diffama l'autoritą sovietica agli occhi dei lavoratori delle altre imprese; non č possibile permettere tali azioni; occorre chiudere la tessitura, licenziare gli operai, istituire una commissione di fabbrica che organizzi un severo regime interno; mutare tutta la maestranza.
      E cosģ fecero. Viene quindi naturale domandarsi: chi sono quei tre o quattro uomini che dispongono cosģ liberamente del destino di migliaia di lavoratori? Sono stati messi a quel posto dalla massa e da essa investiti di una autoritą cosģ grande? Niente affatto. Sono stati eletti dal partito e lģ sta la loro potenza.


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Storia del movimento machnovista
di Pėtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




Prochorov