In breve tempo questo fronte fu liquidato e uno spazio di migliaia di verste liberato da ogni autorità e da qualsiasi esercito.
Chi crede nello stato teme la libertà del popolo; e afferma che il popolo, senza un potere che lo freni, perde la forza della socialità si disgrega inselvatichisce. Questa è una affermazione sciocca. Così parlano i fannulloni, gli amanti della autorità propria e del lavoro altrui oppure i ciechi pensatori della società borghese. La liberazione del popolo significa effettivamente degenerazione e inselvatichimento, ma non del popolo, bensì di quelli che, grazie al potere e ai privilegi, vivono sul lavoro delle sue mani e col suo sangue. La rivoluzione russa ci ha mostrato che migliaia di famiglie della classe previlegiata - gente ben pulita ben curata ben pasciuta - decaddero e inselvatichirono poichè la rivoluzione aveva tolto loro tutta la servitù, in un mese o due si copersero di sporcizia e di rogna. La rivoluzione del popolo porta all'inselvatichimento di coloro che sono cresciuti sulla sua schiavitù, mentre il popolo comincia a vivere, a rafforzarsi a crescere soltanto dal momento in cui è pienamente libero. Lo hanno dimostrato chiarissimamente i contadini della regione di Guliai-Pole. Nel corso di poco più di sei mesi, dal novembre 1918 al giugno 1919, in cui vissero liberi da qualsiasi autorità politica esterna, non soltanto non persero i legami sociali del loro ambiente, ma crearono una nuova e più alta forma di vita sociale: la libera comune e i liberi consigli dei lavoratori.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
Guliai-Pole
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