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      Qui si trattava in realtą di comuni di contadini che, nati sul lavoro, apprezzavano il lavoro in sč e negli altri. Nelle comuni i contadini sopra tutto lavoravano, sforzandosi di assicurarsi il vitto della giornata. Inoltre ognuno vi trovava un appoggio morale e materiale. Regnava il principio morale del cameratismo e della fratellanza. Tutti, uomini donne giovani, erano obbligati a lavorare in misura della loro forza. L'organizzazione era affidata a uno o due compagni i quali, assolto tale compito, tornavano al lavoro, a fianco di tutti gli altri membri della comune. Indubbiamente le comuni avevano queste caratteristiche poichč erano nate in un ambiente di lavoratori e il loro sviluppo seguiva una direzione naturale.
      Tuttavia i germi di un libero comunismo erano lontani dall'animare tutta la struttura sociale ed economica di quelle organizzazioni contadine. Al contrario, questi germi si puņ dire cercassero di penetrarvi. Indipendentemente da ciņ la situazione politica esigeva dai contadini sforzi comuni e una comune tensione in tutta la zona contigua. Era necessario raggiungere l'unitą non soltanto entro i limiti di questo o di quel villaggio, ma sulla superficie di interi distretti e di intere provincie componenti la regione che si era liberata. Occorreva dare un'unica soluzione ai problemi che interessavano tutta la regione, creare degli organi responsabili. E i contadini non tardarono a crearli. Le assemblee dei contadini degli operai e degli insorti della regione divennero esse tali organi.


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Storia del movimento machnovista
di Pėtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi