Nel tempo in cui la regione rimase libera ebbero luogo tre di tali assemblee. In esse la massa dei contadini sentģ il bisogno di unirsi, di considerare la situazione in tutto il paese, di stabilire i compiti economici e politici che dovevano essere assolti. Nella prima assemblea, che ebbe luogo il 23 gennaio 1919 nel villaggio di Bolsciaia Michailovka, i contadini rivolsero la loro attenzione sopra tutto al pericolo dei movimenti di Petliura e di Denikin.
I petliuristi avevano creato nel paese un nuovo stato. Con la falsa parola d'ordine della difesa nazionale organizzavano ora la mobilitazione generale costringendo il popolo rivoluzionario nei vincoli di una nuova schiavitł. La massa contadina rivoluzionaria di tutto il litorale dei Mar d'Azov decise di combattere energicamente questo pericolo. Per questo creņ brigate e commissioni che mandņ nella zona soggetta al direttorio petliurista, perchč spiegassero alle masse la menzogna del nuovo potere democratico, le incitassero alla disubbidienza al boicottaggio della mobilitazione al proseguimento della rivolta sino alla distruzione di quel potere.
Il movimento di Denikin rappresentava un pericolo ancora maggiore per la libera regione. Esso veniva in guerra contro la rivoluzione russa in tutti i suoi aspetti e costituiva una delle correnti di quella generale controrivoluzione, che aveva per fine la restaurazione della monarchia. Questa controrivoluzione era nata allora, quando la classe dei nobili, dopo la distruzione dello tzarismo, si era a poco a poco ripresa e aveva cominciato a guardarsi attorno.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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