Ma contro la regione avanzava il nemico atavico del lavoro e della libertą: l'autoritą. Dal nord avanzava l'esercito statale dei comunisti bolscevichi, dal sud-est l'esercito del generale Denikin.
Prime arrivarono le truppe di Denikin. Gią nel periodo della lotta dei contadini contro lo hetman e pił precisamente nei primi giorni dopo la sua caduta, si erano infiltrati in Ucraina, venendo dal Don e dal Kuban, gruppi isolati di partigiani controrivoluzionari del generale Shkuro e si erano avvicinati a Pologhi e a Guliai-Pole. Questa era stata la prima minaccia che la controrivoluzione aveva portato alla regione. Naturalmente l'esercito degli insorti machnovisti aveva rivolto le sue forze da quella parte: a quel tempo consisteva di alcuni reggimenti di fanteria e di cavalleria, meravigliosamente organizzati. La fanteria dell'esercito machnovista era una specialitą affatto originale. Come la cavalleria si moveva sempre con i cavalli, ma non a cavallo: dotata di carri leggeri e molleggiati che nel sud dell'Ucraina sono detti tacianke, si muoveva su una o due file e generalmente procedeva insieme alla cavalleria, di buon trotto, facendo in media 60/70 verste al giorno, e quando fosse necessario 90/100.
Denikin, approfittando della imbrogliata situazione ucraina e della lotta del direttorio petliurista con i bolscevichi, sperava di occupare la maggior parte del paese senza molta fatica e di portare il suo fronte, in un primo tempo almeno sino ai confini settentrionali della provincia di Ekaterinoslav.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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