Grigoriev frattanto, occupate Aleksandria Znamenka Elisavetgrad, si era avvicinato a Ekaterinoslav, causando grande inquietudine all'autorità comunista che risiedeva a Charcov. I comunisti guardavano quindi con timore alla regione di Guliai-Pole. Ogni voce che venisse di là, ogni telegramma di Machnò, era ricevuto quasi con avidità ed era subito riprodotto dalla stampa sovietica. Naturalmente questi timori erano il frutto dell'ignoranza degli impiegati del governo sovietico, i quali arrivavano a pensare che il rivoluzionario-anarchico Machnò potesse marciare improvvisamente contro di loro insieme a Grigoriev. Il movimento machnovista invece restò sempre fedele alle sue posizioni fondamentali, perchè guidato dagli ideali della rivoluzione sociale, cioè dall'ideale di una società di lavoratori senza stato. Quindi non potè mai unirsi ai diversi movimenti antibolscevichi per il solo fatto di avere anch'esso un orientamento contrario al bolscevismo; anzi un movimento come quello di Grigoriev provocava un'altra minaccia alla libertà dei lavoratori, perciò era tanto ostile al machnovismo quanto il bolscevismo stesso. In realtà nel corso di tutta la sua esistenza il machnovismo non si unì a nessuno dei movimenti antibolscevichi e lottò con uguale eroismo e sacrificio, contro il bolscevismo i petliuristi Grigoriev Denikin Vranghel, poichè stimò che tutti questi movimenti fossero l'espressione della stessa tendenza di gruppi autoritari ad asservire e sfruttare le masse lavoratrici. Anche le proposte di alcuni gruppi social-rivoluzionari di sinistra per una lotta comune contro i bolscevichi furono respinte, perchè il movimento social-rivoluzionario di sinistra, movimento politico, è in sostanza ancora bolscevismo, cioè asservimento del popolo per opera dello stato in mano alla democrazia socialista.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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