Ma se Grigoriev era indubbiamente un controrivoluzionario, e un avventuriero, il paese e la massa che egli guidava erano rivoluzionari. Perciò Machnò decise di includerli nelle forze rivoluzionarie, cosa possibile soltanto eliminando con la forza Grigoriev e il suo stato maggiore.
E Machnò, con l'acume e la dirittura a lui particolari, decise di accusare e di uccidere pubblicamente Grigoriev. I bolscevichi di stato, che avevano combattuto con Grigoriev per molti mesi, non avevano trovato di meglio che promettere mezzo milione di rubli a chi lo uccidesse e 250.000 per la testa di ciascuno dei suoi aiutanti (comunicato della autorità sovietica, stampato nel giugno 1919 in molti giornali ucraini). Machnò, contadino e rivoluzionario, interprete delle necessità della rivoluzione, decise di accusare Grigoriev pubblicamente e rivoluzionariamente. Per arrivare a ciò liberamente, Machnò si mise in contatto con lui e con i suoi reparti, quasi volesse la fusione di tutte le forze partigiane.
Il 27 giugno 1919, nel villaggio di Sentovo presso Aleksandria, nella provincia di Cherson, fu indetto su iniziativa di Machnò un congresso degli insorti delle provincie di Ekaterinoslav di Cherson e della Tauride. Conformemente all'ordine del giorno, il congresso doveva indicare a tutto il movimento insurrezionale ucraino i compiti del momento. Convennero gran numero di contadini e d'insorti, le brigate di Grigoriev e i reparti di Machnò, complessivamente circa ventimila uomini. Si erano iscritti a parlare Grigoriev, Machnò e molti partigiani dell'uno e dell'altro movimento.
| |
Versione con traduzione di Virgilio Galassi
Grigoriev Machnò Grigoriev Machnò Grigoriev Grigoriev Grigoriev Machnò Sentovo Aleksandria Cherson Machnò Ekaterinoslav Cherson Tauride Grigoriev Machnò Grigoriev Machnò Machnò
|