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      Seguì una accanitissima battaglia a corpo a corpo, una «abbattuta», come dicono i machnovisti. Per quanto saldo fosse il 1° reggimento ufficiali di Simferopoli, pure fu vinto e cominciò a ritirarsi lentamente, i primi minuti in ordine, cercando di tenere la linea e di trattenere il nemico, quindi in fuga. Dietro quel reggimento si gettarono gli altri e infine tutti i reparti denikiniani si volsero in fuga verso il fiume Siniucha, cercando di attraversarlo e di fortificarsi sull'altra riva.
      Machnò vide bene il momento e si affrettò a trarne il massimo vantaggio. Lanciata al galoppo tutta la cavalleria e l'artiglieria dietro il nemico in fuga, con il reggimento di cavalleria più veloce egli prese un po' più a destra e cercò di tagliare la strada ai denikiniani. L'inseguimento durò per dodici verste. Nel momento più importante, quando i denikiniani raggiunsero il fiume sopravvenne la cavalleria machnovista. Centinaia di nemici perirono nel fiume. La maggior parte riuscì ad attraversarlo, ma fu presa da Machnò. Lo stato maggiore denikiniano e un reggimento di riserva, che erano al di là del fiume, furono. catturati di sorpresa; di tutti i reparti, che avevano inseguito accanitamente i machnovisti per un mese e mezzo, solo pochi riuscirono a salvarsi. Il primo reggimento ufficiali di Simferopoli e altri reggimenti furono distrutti completamente.
      Per due o tre verste la strada era seminata di cadaveri. Per quanto impressionante per certuni, quello spettacolo rappresentava soltanto la conseguenza naturale del duello fra l'esercito denikiniano e i machnovisti.


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Storia del movimento machnovista
di Pëtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




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