Prima di tutto si volsero alla massa dei lavoratori della città invitandola a una consultazione generale.
Nella assemblea venne descritta la situazione militare di tutta la regione e fu proposto di passare alla riorganizzazione della vita della città, nelle fabbriche e nelle officine, ad opera degli operai e delle loro leghe, sul principio del lavoro e dell'uguaglianza. Gli operai accolsero con entusiasmo la proposta; tuttavia nella realtà furono lenti, sconcertati in primo luogo dalla sua novità, quindi e sopratutto dalla vicinanza del fronte che li portava involontarmente a pensare che la situazione della città non era nè ferma nè sicura. Alla prima consultazione seguì una seconda. Il problema della organizzazione della vita sul principio della auto amministrazione dei lavoratori fu largamente discusso e chiarito alla massa, che si volse deliberatamente a tale idea fondamentale, ma che non riusciva a trovare le prime forme di attuazione concreta.
I ferrovieri presero l'iniziativa in questa direzione. Crearono un loro comitato che prese la gestione delle ferrovie della zona, elaborarono un piano di movimento dei treni e di trasporto dei passeggeri, fissarono un sistema di pagamento, ecc. Le cure del proletariato di Aleksandrovsk cominciarono quindi a volgersi sistematicamente alla costituzione di tali organi di autoamministrazione.
Poco tempo dopo ebbe luogo il congresso regionale dei contadini e degli operai, che si radunò ad Aleksandrovsk il 20 ottobre 1919. Al congresso erano presenti più di 200 delegati di cui 180 contadini, i rimanenti operai.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
Aleksandrovsk Aleksandrovsk
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