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      Negli ultimi giorni il congresso prese l'aspetto di una bella fiaba. Le deliberazioni concrete erano seguite dall'entusiasmo della costruzione. Tutti erano animati dalla fede nelle proprie forze e nella potenza della rivoluzione... Un senso di vera libertą, quale a pochi č toccato sentire, aleggiava nella sala del congresso. Ognuno vedeva innanzi a sč l'effettiva grandezza dell'impresa, per cui valeva la pena di dare le proprie forze, per la quale non era peccato morire. I contadini, molti dei quali anziani o vecchi, dicevano che quello era il primo congresso in cui si fossero sentiti non solo liberi ma fratelli l'un l'altro e che mai l'avrebbero dimenticato. In realtą non credo che alcuno dei partecipanti potrą dimenticarlo. A molti, se non a tutti, quel congresso č restato nella memoria come il sogno stupendo di una vita, in cui la grande libertą si č avvicinata agli uomini e gli ha permesso di vivere con un solo cuore e un solo amore.
      Le deliberazioni del congresso riguardavano prima di ogni cosa l'allargamento e il rafforzamento dell'esercito insurrezionale: fu deciso di aumentarne gli effettivi, immettendovi uomini sino ai 48 anni compresi. Tale allargamento doveva accordarsi allo spirito della deliberazione congressuale, essere cioč volontario, ma insieme il pił vasto e completo possibile, come richiedeva la pericolosa situazione del paese. Abbiamo gią fatto rilevare quale significato avesse la deliberazione del secondo congresso regionale del 12 febbraio 1919, in merito alla mobilitazione volontaria di dieci classi.


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Storia del movimento machnovista
di Pėtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi