La bandiera del machnovismo si levava spontaneamente su tutta l'Ucraina. Occorreva un'azione organizzata, perchč le numerose forze che si muovevano nelle diverse parti dell'Ucraina si fondessero in una sola potente armata rivoluzionaria popolare, sicura guardia contro gli attacchi esterni.
La forza di tale armata, difendente un vasto territorio rivoluzionario non una breve regione, sarebbe stata ai bolscevichi, che amavano mettere le mani su tutto, l'argomento pił convincente.
Comunque l'entusiasmo della vittoria e certa loro incoscienza impedirono ai machnovisti di organizzare tale forza. Perciņ sin dai primi giorni dell'avanzata rossa i machnovisti furono costretti a raccogliersi nella breve regione intorno a Guliai-Pole: grave errore militare di cui approfittarono i bolscevichi e le cui conseguenze dolorose furono sopportate poco dopo dal machnovismo e insieme da tutta la rivoluzione ucraina.
L'epidemia di tifo che invase tutta le Russia colpģ anche l'esercito machnovista. Nell'ottobre circa il cinquanta per cento dei rivoluzionari machnovisti ne erano affetti. Perciņ la cittą di Ekaterinoslav dovette essere abbandonata alla fine di novembre, quando dal nord giunse un forte gruppo di denikiniani comandati dal generale Slashcev. I denikiniani si ritirarono poi in Crimea e la breve occupazione di Ekaterinoslav non ebbe alcuna importanza.
Cosģ i machnovisti poterono ancora disporre delle cittą di Melitopol Nikopol e Aleksandrovsk, dove era il quartiere generale dell'esercito.
Quantunque da molto tempo si parlasse dell'avvicinarsi dell'armata rossa, i machnovisti non presero alcuna misura nel caso di un urto con i bolscevichi, poichč erano convinti che l'incontro sarebbe stato fraterno.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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