La guerra č guerra, quindi rapisce vite dall'una e dall'altra parte. Ma i machnovisti sapevano di combattere non contro i singoli membri nč contro la massa dell'armata rossa, ma contro quel pugno di signori che guida quella massa dispone di essa stima la vita del soldato solo in quanto difende la sua autoritą. Perciņ dopo una battaglia con i rossi i machnovisti si comportavano con la massa dei combattenti con lo stesso spirito di fratellanza e di cameratismo che regnava fra di loro. Non si puņ non essere stati colpiti dal tatto, dall'autodisciplina, dal senso dell'onore rivoluzionario che i machnovisti ebbero nei riguardi dei combattenti dell'armata rossa; nessuno, caduto prigioniero dei machnovisti, ebbe a soffrire per mano loro. E ciņ accadeva proprio mentre i prigionieri machnovisti, fossero chi fossero, venivano regolarmente fucilati al cospetto della truppa.
Altrimenti si comportavano i machnovisti verso i comandanti della armata rossa e i membri del partito, che della armata costituivano l'aristocrazia politica. Li consideravano gli unici veri colpevoli di tutti gli orrori che l'autoritą commetteva nella regione. Questi capi soffocavano coscientemente la libertą del popolo e avevano mutato la regione degli insorti in una sola immensa ferita sanguinante. Con loro i machnovisti agivano di conseguenza: comunemente li uccidevano appena presi.
Il terrore bolscevico sui machnovisti prese tutti i caratteri del terrore esercitato da una casta dominante. I machnovisti, quando non erano fucilati appena presi, erano chiusi in prigione, torturati e spesso con le torture indotti ad abiurare il movimento, a tradire i compagni e a entrare al servizio della polizia.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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