Beresovski, aiutante in capo del 13° reggimento insorti. caduto in mano dei bolscevichi divenne agente di una sezione speciale della Ceka; aveva accettato tale incarico, diceva, costretto dalle torture. Al comandante dei guastatori dell'esercito machnovista, Ciubenko, i bolscevichi offersero più volte la libertà se avesse mostrato di voler cooperare all'assassinio di Machnò. Uccidere Machnò con l'aiuto di un prigioniero machnovista qualsiasi fu il pensiero urgente dei bolscevichi per tutta l'estate del 1920. Riportiamo qui sotto un documento pubblicato dai machnovisti in occasione di un attentato alla vita di Machnò, intrapreso e fallito dai bolscevichi.
Banda di traditori assoldati dai comunisti bolscevichi per ucidere Machnò
Da circa due mesi e da diverse fonti giungono informazioni allo stato maggiore degli insorti rivoluzionari ucraini che il partito governativo dei comunisti bolscevichi, incapace di vincere in aperta battaglia con i suoi reggimenti e le sue divisioni il movimento rivoluzionario libero e indipendente dei machnovisti, trama, a mezzo di assassini prezzolati, di uccidere il capo del movimento insurrezionale rivoluzionario, il compagno Nestor Machnò.
Ci sono pervenute informazioni precise secondo cui a detto scopo è stato organizzato un gruppo speciale presso la Ceka panucraina a capo della quale stanno Mantzev e Martynov vecchi agenti bolscevichi e boia di gran fama.
A collaboratori del gruppo sono reclutati soltanto ex espropriatori66 condannati alla fucilazione che si impegnano a cooperare con la Ceka solo per salvarsi la vita.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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