Fra i provocatori vi sono uomini che in un modo o nell'altro sono stati legati al movimento anarchico, come Sidorov, Piotr, Petrakov (Tima-Ivan), Zhenia Ermakova (Suchovia Anna), Cialdon e Burtzev. I loro rapporti con il mondo anarchico riguardavano sopratutto l'azione.
Sono pure giunte informazioni secondo cui nel numero dei provocatori c'č anche «Nicola il lungo», l'individualista noto anche sotto il nome di Vasilii, che lo scorso anno publicava a Charkov il periodico «Verso la luce».67
Questo gruppo di provocatori non pone limiti al suo tradimento. Poichč sin dal tempo di Denikin conoscono anche le abitazioni segrete dei compagni, sono riusciti a penetrarvi, compiendovi veri e propri pogrom; inoltre tutti gli anarchici loro noti, che in un modo o nell'altro erano avversi all'autoritą bolscevica, sono stati da loro arrestati e fucilati.
Devastate come si deve le cittą di Charkov e di Odessa, questa bella compagnia con il suo capo Mantzev si č trasferita a Ekaterinoslav per organizzarvi l'assassinio del capo Machnņ.
Ma i «rivoluzionari» bolscevichi dopo tre anni di dominio hanno gią dimenticato con quanta sinceritą servissero il governo tzarista i suoi provocatori, e quanto spesso da quei provocatori venissero fuori tipi come Petrov di Pietroburgo che si sono vendicati degnamente della infamia impostagli. E cosģ avviene ora. Fra i provocatori sedotti dai bolscevichi col denaro e col dono della vita si trovano uomini che per una certa forma di dovere o meglio per la coscienza del tradimento compiuto fanno fallire tutti gli intrighi del signor Mantzev e compagni.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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