Cattura di agenti di Mantzev68
Il 12 giugno c. a., circa due ore dopo l'arrivo di uno speciale gruppo di insorti rivoluzionari (machnovisti) nel villaggio di Turkenovka, a 15 verste da Guliai-Pole, al compagno Machnò, che si trovava in istrada presso la sede dello stato maggiore, corse incontro Fedia Glushcenko, che l'anno prima aveva lavorato nel servizio informazioni dell'esercito insurrezionale rivoluzionario; era appena giunto in paese, come il suo aspetto mostrava, e gli gridò con voce nervosa: «Ho una cosa molto importante da dirvi!...». Il compagno Machnò gli comandò di riferire al compagno Kurilenko, che stava lì presso. Fedia raccontò che lui e un altro, che in quel momento era in istrada vicino a Machnò, erano stati mandati per uccidere Machnò. Il compagno Kurilenko si avvicinò allora cautamente all'altro tipo e lo disarmò. Aveva con sè una Mauser e una Browning, più due bombe, mentre Fedia aveva un revolver sistema Colt. Il secondo compare si chiamava Iakov Kostiuchin, espropriatore noto sotto il nomiglolo di «Iashka il brutto», il quale appena preso, a dispetto del signor Mantzev, raccontò dettagliatamente e quindi scrisse lui stesso tutta la sua storia. Aveva ricevuto 13.000 rubli imperiali più una certa somma di rubli nuovi. Il piano dettagliato per l'assassinio di Machnò era stato elaborato a Ekaterinoslav da Mantzev Martynov e Fedia.
Kostiuchin era a disposizione di Fedia, che in quell'affare doveva attirare dalla sua parte anche Leone Zadov, ex comandante del servizio di contro spionaggio del primo corpo del Donetz (machnovisti). Kostiuchin, pur cosciente di meritare la morte, propose di essere adibito a qualche compito utile, ma naturalmente la proposta fu respinta con sdegno e il giorno seguente egli fu ucciso.
| |
Versione con traduzione di Virgilio Galassi
Mantzev Turkenovka Guliai-Pole Machnò Fedia Glushcenko Machnò Kurilenko Machnò Machnò Kurilenko Mauser Browning Fedia Colt Iakov Kostiuchin Mantzev Machnò Ekaterinoslav Mantzev Martynov Fedia Fedia Leone Zadov Donetz Fedia Kostiuchin
|