Il passaggio, accompagnato da un uragano di fuoco da parte del nemico, costņ molte vittime. Fra gli altri il comandante Foma Kozhin, subito allontanato dai ranghi gravemente ferito. Tuttavia l'insistenza e l'ardire degli attaccanti misero in fuga i vrangheliani. Quindi Semion Karetnik, comandante dell'esercito machnovista di Crimea, volse tutti i reparti direttamente contro Simferopoli, che fu presa il 13 o 14 novembre; nel contempo i rossi prendevano Perekop. In realtą furono i machnovisti che passando oltre il Sivash nel cuore della Crimea, ne provocarono la caduta, obbligando i vrangheliani a ritirarsi nel lembo estremo della penisola, per non essere schiacciati d'ogni parte sull'istmo di Perekop.
L'accordo con l'autoritą sovietica aperse sull'inizio, dopo un lungo periodo di guerra ininterrotta, qualche possibilitą di tranquillo lavoro sociale nella regione. Diciamo qualche possibilitą perchč, oltre al fatto che in molti luoghi si combatteva una guerra accanita con le truppe di Vranghel (Gulai-Pole, a. e., passņ diverse volte dai machnovisti ai vrangheliani e viceversa), la stessa autoritą sovietica, incurante dell'accordo, teneva la regione quasi in istato di blocco, paralizzando con ogni mezzo le misure rivoluzionarie dei lavoratori locali. Tuttavia la cellula machnovista pił attiva, quella di Guliai-Pole, si sforzņ di sviluppare la massima energia nel campo della organizzazione sociale. L'attenzione fondamentale era volta alla costituzione di liberi consigli di lavoratori, che avrebbero dovuto essere gli organi dell'autogoverno locale degli operai e dei contadini.
| |
Versione con traduzione di Virgilio Galassi
Foma Kozhin Semion Karetnik Crimea Simferopoli Perekop Sivash Crimea Perekop Vranghel Gulai-Pole Guliai-Pole
|