Anche questo č chiaro. I bolscevichi, preparando un'improvvisa aggressione contro i machnovisti, non potevano farsi precedere da un ordine, che avrebbe distrutto tutti i loro piani. Quell'ordine avrebbe subito messo all'erta i machnovisti e l'attacco non avrebbe avuto successo. Questo bene comprendeva l'autoritą sovietica, perciņ fino all'ultimo tenne segretissime le sue intenzioni. Soltanto dopo, quando l'aggressione era stata sferrata e la rottura gią un fatto compiuto, apparve nella stampa l'ordine di Frunze. Fu stampato per la prima volta il 15 dicembre nel giornale di Charkov «Il Comunista», con la data del 23 novembre. Tutte queste astuzie erano impiegate per prendere i machnovisti all'improvviso, batterli e quindi spiegare il fatto «con la legge in mano».
Contemporaneamente cominciarono gli arresti degli anarchici. Combattendo le idee anarchiche, i bolscevichi cercavano di soffocare ogni voce di protesta e insieme di eliminare la possibilitą che fosse chiarito alle masse quanto stava accadendo. Furono arrestati non solo anarchici, ma anche persone che avevano con loro rapporti di mera conoscenza o che soltanto si interessavano di letteratura anarchica. A Elisavetgrad arrestarono circa quindici ragazzi dai 15 ai 18 anni. E sebbene le autoritą provinciali di Nikolaev non si mostrassero soddisfatte del loro arresto e dichiarassero che bisognava trovare i «veri» anarchici, non dei ragazzi, questi restarono dentro.
A Charkov la caccia agli anarchici assunse un carattere che la Russia non aveva mai conosciuto.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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