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      Si formò così un reparto di 1000 cavalieri e uno di 1500 fanti, con i quali passò quindi all'attacco; in una settimana occupò Guliai-Pole battendo la 42a divisione e facendo prigionieri 6000 uomini. Di questi circa 2000 espressero il desiderio di restare nell'armata degli insorti; gli altri, dopo un meeting dimostrativo furono licenziati il giorno stesso in cui erano stati catturati. Tre giorni dopo Machnò inferse ai rossi un colpo più grave nei pressi del villaggio di Andreevka. Dal pieno della notte sino alla sera del giorno seguente combattè ininterrottamente contro due divisioni rosse, le vinse e prese loro da 8000 a 10000 prigionieri che come a Guliai-Pole furono subito rilasciati. I volontari restarono nell'esercito.
      Quindi Machnò colpì successivamente i reparti rossi di Komar Tzare-Konstantinovka Berdiansk. I fanti rossi si battevano mal volentieri e quando capitava l'occasione si davano prigionieri in massa.76
      Per un momento i machnovisti gioirono al pensiero che la vittoria fosse per loro. Sembrava che bastasse vincere due o tre forti raggruppamenti rossi che muovevano su di loro da varie direzioni perchè l'armata rossa in parte passasse ai machnovisti, in parte fosse ritirata a nord.
      Ma ecco che da vari luoghi i contadini fecero sapere che i bolscevichi mettevano un reggimento, generalmente di cavalleria, in ogni villaggio e che in alcuni punti si concentravano masse enormi di soldati.
      Così, a sud di Guliai-Pole, nel villaggio di Fedorovka, Machnò fu circondato da più divisioni di fanteria e di cavalleria.


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Storia del movimento machnovista
di Pëtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




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