Una pallottola lo stese al suolo. Insieme a lui morirono Apollon e molti altri valorosi e fedeli compagni.
Senza raggiungere Guliai-Pole incontrammo forze nostre, numerose e fresche, al comando di Brova e Parchomenko; inoltre passņ dalla nostra parte la prima brigata della 4a divisione dell'armata a cavallo di Budionny, con il suo comandante Maslak. Cosģ la lotta contro l'autoritą e l'arbitrio dei bolscevichi scoppiņ ancora pił aspra.
Nei primi giorni di marzo Brova e Maslak furono allontanati dal grosso dell'esercito che si trovava con me, messi a capo di un gruppo distaccato, detto gruppo del Don, e inviati verso il Don e il Kuban. Anche il gruppo di Parchomenko fu separato da me e mandato nella regione di Voronezh (ora Parchomenko č stato ucciso, a capo del gruppo č restato un anarchico di Ciuguev). Inoltre fu staccato e inviato nella zona di Charkov un gruppo formato da circa 600 cavalieri e dal reggimento di fanteria di Ivaniuk.
Frattanto Vdovicenko, il nostro miglior compagno rivoluzionario, era stato ferito in un combattimento; perciņ, accompagnato da alcuni altri, dovette recarsi presso Novospasovka per farsi curare. Lą furono raggiunti da una squadra di punizione bolscevica: nella mischia Vdovicenko e Matrosenko, dopo estrema difesa, si spararono. Matrosenko79 si uccise mentre Vdovicenko si ferģ alla testa, sotto il cervelletto. Quando i comunisti lo presero e lo riconobbero, lo soccorsero prontamente, riuscendo a salvarlo dalla morte. Io ebbi sue notizie poco dopo questo fatto.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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