Ed ecco intorno al mio carro serrarono i mitraglieri81, quelli che stavano con me anche quando c'eri tu. Erano 5 uomini comandati da Miscia del villaggio di Cernigovka, distretto di Berdiansk. Si afferravano al carro e congedandosi mi dicevano: «Padre, voi siete necessario agli interessi della nostra organizzazione contadina. Questa organizzazione ci č cara. Ora noi moriamo, ma con la nostra morte salviamo voi e tutti quelli che credono in voi e vi proteggeranno; non dimenticate di raccontare questo ai nostri genitori». Qualcuno mi baciņ, poi non vidi pił nessuno intorno a me. Leva Zinkovski mi trasportņ a braccia dal mio carro su una carretta da contadino che gli insorti si erano procurata (di un contadino che passava di lģ in quel momento). Udivo soltanto il crepitio delle mitragliatrici e lo scoppio delle bombe, chč i mitraglieri sbarravano il passo ai bolscevichi. Marciammo per 3 o 4 verste, poi passammo un piccolo corso d'acqua. Ma i mitraglieri morirono tutti.
Qualche tempo dopo tornammo sul luogo della battaglia e i contadini del villaggio di Starodubovka, distretto di Mariupol, ci mostrarono una tomba in cui avevano raccolto i nostri mitraglieri. Anche ora, al ricordo di quei semplici e onesti combattenti, non posso trattenere le lacrime. E debbo dirti, caro amico, che quella vista ebbe, non so come, il potere di sanarmi. La sera di quello stesso giorno ero di nuovo in sella e lasciavo la regione.
In aprile presi contatti con tutti i miei reparti e a quelli vicini a me comandai di radunarsi nella zona di Poltava.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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