«AGLI OPERAI, AI CONTADINI, AGLI INSORTICON GLI OPPRESSI CONTRO GLI OPPRESSORI - SEMPRE!
Nei giorni duri della reazione, quando la posizione dei contadini ucraini pareva senza vie di uscita, voi per primi siete insorti, incrollabili impavidi combattenti, per la liberazione delle masse lavoratrici... Fu il momento pił bello e pił felice nella storia della nostra rivoluzione, poichč voi marciaste contro il nemico con le armi in mano, rivoluzionari coscienti, compresi di un grande ideale di libertą e di uguaglianza... Ma poi nelle vostre file cominciarono a insinuarsi elementi negativi e criminali. Fra le canzoni rivoluzionarie, fra i canti fraterni che dicevano vicina la liberazione dei lavoratori, presero a risuonare i lamenti e le grida strazianti degli infelici ebrei, poveri e dimenticati... Dallo sfondo puro e lucente della rivoluzione vennero fuori le macchie scure e incancellabili del sangue dei poveri martiri ebrei, che a prņ della reazione, ora come prima, sono le vittime inutili e innocenti della lotta di classe...
Si compiono atti vergognosi. Hanno luogo pogrom di ebrei.
Contadini operai rivoluzionari! Voi sapete in quale tremendo stato di povertą vivano tutti i lavoratori di tutte le nazionalitą: russi ebrei polacchi tedeschi armeni ecc. Sapete che migliaia di fanciulle ebree, figlie del popolo, sono comprate e disonorate dal capitale cosģ come sono comprate le donne delle altre nazionalitą. Sapete inoltre quanti ebrei onesti e sinceri abbiano combattuto per la rivoluzione e siano morti per la libertą nel corso di tutto il nostro movimento di liberazione.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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