Tutti quelli che appartengono a reparti addetti a spedizioni punitive, gli agenti della Ceka, i membri degli altri organi di asservimento e di oppressione del popolo, debbono essere fermati da ogni partigiano e inviati allo stato maggiore dell'esercito; qualora oppongano resistenza siano fucilati sul posto. Colui che si renderą colpevole di violenza ai pacifici lavoratori, a qualsiasi nazionalitą essi appartengano, sarą punito con la morte infamante, indegna di un rivoluzionario.
3° - Le requisizioni le confische arbitrarie i cambi di cavalli e di carri presso i contadini, operati senza l'autorizzazione scritta del comandante dei servizi, sono vietati e i responsabili saranno puniti severamente. Ogni partigiano sappia che le requisizioni arbitrarie attirano nelle file dell'esercito insurrezionale i peggiori teppisti; quelli che hanno per solo scopo il guadagno e cercano la possibilitą di compiere, nel nome rivoluzionario, azioni abbiette e disonoranti il movimento di liberazione.
Invito tutti i partigiani a vegliare da sč all'ordine e all'onore del nostro esercito insurrezionale veramente rivoluzionario, e a combattere contro ogni ingiustizia tanto in mezzo a noi quanto nei confronti del popolo lavoratore che noi difendiamo. Non puņ esservi ingiustizia tra noi. Non possiamo offendere nessun uomo, nessuna donna del popolo lavoratore, poichč č per quel popolo che noi combattiamo. Il militante che lo permetta si copre d'infamia e merita il castigo dell'esercito rivoluzionario popolare.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
Ceka
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