Ha lasciato moglie e figli.
Piotr Gavrilenko - Figlio di contadini di Guliai-Pole. Anarchico fin dalla rivoluzione del 1905-7. Uno dei membri più attivi del movimento machnovista. Nella distruzione dell'esercito denikiniano nell'autunno 1919 ebbe una parte di primo piano, quale comandante del terzo corpo d'armata. Durante tutto il 1920 fu prigioniero dei bolscevichi, a Charkov. Liberato in seguito all'accordo politico militare fra machnovisti e autorità sovietica, partì subito per il fronte di Crimea, contro Vranghel, dove tenne il posto di capo dello stato maggiore campale dell'esercito machnovista. Dopo la fine di Vranghel fu preso a tradimento dall'autorità sovietica in Crimea, mentre era al suo posto di azione e secondo quanto ci consta, fucilato a Melitopol. Condottiero militare e rivoluzionario tra i migliori.
Vassili Kurilenko - Contadino del villaggio di Novospassovka. Anarchico. Istruzione elementare incompleta. Esperto comandante di diversi reggimenti di cavalleria. Membro nel consiglio degli insorti rivoluzionari. Quando nel 1919 i machnovisti furono dichiarati fuori legge, fu invitato dal comando dei rossi a prendere il posto di comandante dei loro reparti di cavalleria. D'accordo con Machnò e con gli altri compagni accettò la proposta e sostenne l'assalto di Denikin nella zona di Ekaterinoslav. Al tempo dell'accordo politico militare tra machnovisti e bolscevichi fu, nel corso delle trattative, plenipotenziario di parte machnovista. Prima del 1920 era stato ferito cinque volte da rossi e bianchi.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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