Fra tutte le dottrine sociali la massa degli insorti prediligeva l'anarchismo. Moltissimi partigiani si dicevano anarchici, e non rinnegarono l'anarchismo neppure davanti alla morte. D'altra parte l'anarchismo donò al movimento machnovista uomini eccellenti, che con amore e devozione sacrificarono al movimento le loro forze e le loro cognizioni. Per quanto pochi, furono molto utili al movimento, poichè legarono l'anarchismo al tragico destino del movimento machnovista.
Questo intreccio fatale fra machnovismo e anarchismo cominciò verso la metà del 1919. Nell'estate del 1920 divenne in Ucraina più profondo per la contemporanea aggressione dei bolscevichi contro machnovisti e anarchici; e ancor più evidente nell'ottobre del 1920, durante l'accordo politico-militare tra machnovisti e autorità sovietiche, quando i machnovisti come prima condizione dell'accordo posero la liberazione dalle carceri d'Ucraina e della Russia Grande di tutti i machnovisti e di tutti gli anarchici e il riconoscimento a costoro del diritto a confessare e propagandare liberamente idee e concezioni.
Riportiamo in ordine cronologico i diversi momenti dello ingresso degli anarchici nel movimento machnovista.
Sin dai primi giorni della rivoluzione, nel 1917, si organizzò a Guliai-Pole un gruppo di anarchici comunisti che si dedicava a un intenso lavoro rivoluzionario in tutta la regione. Da questo gruppo uscirono, in un secondo tempo, eccellenti militanti e condottieri del movimento machnovista, come N. Machnò S>. Karetnik, Marcenko, Kalashnikov, Liuty, Grigori Machnò e altri ancora.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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