Quale senso ha continuare la lotta? Di quali speranze potrebbe nutrirsi?
Oggi, quando il culto della guerra si č esteso sino alla misura statale, quando le masse dell'Ucraina e della Russia Grande sono interamente soggiogate e il paese č sopraffatto da un'epidemia di delazioni e di giudizi sommari, la posizione del machnovismo appare indubbiamente critica e lo stesso continuare la lotta senza speranza. Ma questa considerazione vale soltanto se si guarda il presente dal ristretto punto di vista dello stato.
Viviamo un'epoca rivoluzionaria, nella quale ai movimenti delle masse operaie e contadine si alternano tentativi reazionari di autoritą diverse, che tentano impadronirsi di quei movimenti e di imporvi la loro dittatura. Il movimento di massa del febbraio-marzo 1917 fece luogo al governo della Duma. I moti contadini e operai dell'estate del 1917 provocarono come reazione il sorgere del governo di coalizione socialista borghese. Dalle onde del possente movimento degli operai e dei contadini nell'ottobre del 1917 emerse l'autoritą comunista.
Poichč l'autoritą comunista si mantiene da tempo nella Russia rivoluzionaria molti credono che essa sia un prodotto della rivoluzione russa, quasi una sua espressione naturale. Ciņ non corrisponde affatto a veritą. La rivoluzione russa e l'autoritą comunista sono due antitesi, sono l'una agli antipodi dell'altra.
Nella storia della rivoluzione russa l'autoritą comunista rappresenta la pił sottile la pił flessibile e insieme la pił ostinata forma di reazione.
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Versione con traduzione di Virgilio Galassi
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