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      Il motto «Vivere liberi o morire combattendo» risuona di nuovo nei paesi e nelle campagne d'Ucraina. Sotto la bandiera degli insorti machnovisti accorrono gli oppressi e i diseredati a distruggere con le loro forza unite il giogo dell'autoritą e del capitale, a costruirsi la loro vita sui principi della eguaglianza vera e della fratellanza sincera.
      «La via della Libertą», oggi come allora, servirą alle esigenze culturali del movimento insurrezionale rivoluzionario e instancabilmente inviterą quelli che ancora dormono a lottare contro ogni ingiustizia, da qualsiasi parte venga.
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      NUOVO TRADIMENTO DEI BOLSCEVICHINon sono passati sei mesi da quando l'esercito di Denikin, spinto dalla insurrezione del popolo lavoratore, č stato gettato sulle rive del mar Nero e del mar d'Azov, per cui sembrava che a nessun generale tzarista sarebbe pił venuta l'intenzione di sottomettere ai suoi piani tutti i lavoratori della Russia, quando un inaspettato successore di Denikin, il generale Vranghel, ha intrapreso un nuovo tentativo per conquistarsi col ferro e col fuoco le cittą i villaggi le campagne d'Ucraina. Ancora una volta per volontą degli agenti tzaristi č versato il sangue dei lavoratori, i paesi sono fatti deserti, fischia il frustino, risuonano le grida di coloro che sono torturati e violentati dai soldati di un generale.
      Vranghel, compreso lo stato d'animo provocato nelle masse dalla opprimente autoritą politica dei comunisti bolscevichi, ha lanciato la parola d'ordine: «abbasso la Comune, addosso agli ebrei!


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Storia del movimento machnovista
di Pėtr Andreevic Aršinov
pagine 356

   



Versione con traduzione di Virgilio Galassi




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